martedì 20 agosto 2019

Sposa!

Bianca, immacolata, priva di segni. Non mi sento di consumare una tale sensazione di candore per descrive una donna, quando diventa sposa. Verginità e purezza non sono più tabù da sposare. La donna occidentale vuole solo vivere le emozioni della sua scelta, con l’uomo della sua vita, avendo ogni costola al suo posto. Digitando la parola “sposa” su un motore di ricerca, appare una lunga lista di atelier, che propongono il vestito per il giorno più bello.
Scorrendo... catering, confetti, torte, bomboniere, fiori d’arancio, servizi fotografici, chiese addobbate ad arte. Di tutto di più, il consumismo dei sentimenti! Al contrario, niente parla del suo essere donna, pronta a donarsi. Della sua unione che comincia gioiosa e diventa un impegnativo percorso di vita. Che proverà a restare fedele nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come indica la “formula magica”, un incantesimo che potrebbe svanire.
Quanta fatica, quanta forza illuminata dallo spirito santo, gli occorrerà per amarlo e onorarlo tutti i giorni. Cara sposa, il compagno di viaggio è diverso da te, e non sempre nella sua valigia c’è posto per la comprensione, la tenerezza e l’ascolto. La natura ti vuole madre e responsabile. L’altro non ha il tuo coraggio, sta fuori, all’aria aperta, in cerca di parole mai trovate, in attesa di diventare uomo. Le incomprensioni nascono e basterebbe poco per farle morire. Le due metà vorrebbero non pentirsi mai di essersi scelte. La sposa spesso viene scambiata per qualcosa altro e quasi mai si identifica con la statuina sorridente che ci osserva dall’alto della torta nuziale. Non sempre vive un vero rapporto paritario con l’altro sesso. L’insoddisfazione presto si trasforma in una bomba pronta ad esplodere. Nero, sporco, privo di senso. Lui, incapace di ragionare, spesso tira fuori l’unica arma di persuasione a portata di “mano” che si trasforma in una violenza annunciata. Sotto quel velo c’è un’anima che vuole essere amata e non posseduta. Uomo e donna due universi differenti, due rette parallele che mi riportano alla mente il Troisi di “Pensavo fosse amore invece era un calesse”...
Alla sposa l’augurio di una grande pioggia che possa sostituire per sempre le sue lacrime ma non la sua fortuna.